Visione d’ascolto
ideata per l’VIII cerchio dell’Inferno di Dante,
detto Malebolge

Per pianoforte a quattro mani,
suoni registrati e suoni elettronici
di Luigi Esposito

Breve percorso analitico-sonoro-compositivo

In un marzo fiorentino del 2010, alla luce di pulviscoli nevosi e ombre rarefatte, nacque l’idea di inscenare le Malebolge dantesche. Strutturai, quindi, un’opera di teatro virtuale e nacque Dieci luoghi malsani, una “visione d’ascolto” composta per l’VIII cerchio dell’Inferno, detto Malebolge, luogo dei fraudolenti.

L’opera è formata da venti brani: dieci per pianoforte a quattro mani e dieci per elettronica (suoni registrati e suoni elettronici).

I dieci brani per pianoforte a quattro mani rappresentano idealmente i ponticelli che collegano le varie bolge; mentre, i dieci brani per elettronica rappresentano idealmente le dieci bolge.

Quest’opera è dedicata a Daniele Lombardi.

Indice dei brani

Compositore: Luigi Esposito
Pianoforte a quattro mani: Giuseppe Santagata, Carlo Forni
Esecuzione pianistica registrata presso Mad Entertainment Recording Studio (Napoli), da Andrea Cutillo. Pianoforte Steinway model A selezionato da Fabbrini.

Un consiglio e una premessa

Prima di iniziare l’ascolto del brano n. 1 si consiglia di recitare i versi: da 1 a 18, canto XVIII (come fosse un INTRO). Subito dopo attacca il brano n. 1.

Così come, dopo la fine del brano n. 20 si consiglia di recitare i versi: da 1 a 6, canto XXXI (come fosse un CONGEDO). E qui termina l’opera.

Inoltre, l’insegnante potrà scegliere alcuni versi da far recitare ai propri allievi durante l’ascolto dei brani per elettronica (suoni registrati e suoni elettronici) dedicati alle dieci bolge.

Organico strumentale

Gruppo di voci e strumenti coinvolti per la messa in scena

Pianoforte a quattro mani

Una composizione per pianoforte a quattro mani è un brano scritto per essere eseguito da due pianisti: primo pianista e secondo pianista sullo stesso pianoforte, seduti fianco a fianco, su uno sgabello più lungo.

Il primo siede a destra (registro dei suoni medio-acuti), il secondo siede a sinistra (registro dei suoni medio-bassi). Da non confondere quest’organico col “Duo pianistico”, il quale indica due esecutori che suonano due pianoforti differenti.

Musica Elettronica (suoni registrati e suoni elettronici)

La musica elettronica è un’espressione musicale, nata intorno al 1950, in cui il compositore, crea ed elabora i suoni, attraverso varie e molteplici fasi, come la registrazione, la diffusione sonora e l’utilizzo di software (MaxMsp, Csound, etc.) e hardware professionali (campionatori, sintetizzatori, oscillatori, etc) in grado di effettuare sintesi del suono.

I suoni registrati sono quei suoni, catturati dal microfono, che provengono da varie fonti sonore.

Le fonti sonore possono essere distinte in:

  • suoni della natura (es.: vento, acqua, pioggia, temporale, ruscello, fiume, onde del mare, fuoco, versi di animali, etc.);
  • suoni d’ambiente (es.: rumori in fabbrica, traffico cittadino, fischietto del vigile urbano, rumore di una lavatrice, rumore di un’aspirapolvere, etc.);
  • suoni emessi da strumenti acustici e vocali (es.: violino, viola, flauto, clarinetto, pianoforte, voce umana cantata o recitata, tamburi, etc.).

Tali suoni possono subire delle modifiche (cambi di velocità, di dinamica, di intonazione, di timbro, di altezza sonora; nonché possono essere arricchiti con effetti di equalizzazione, di riverbero, di eco, delay, etc.) e, inoltre, possono essere processati con software e hardware professionali a seconda delle esigenze compositive.

I suoni elettronici sono creati con sistemi informatici (solitamente al computer), con l’ausilio di software e hardware professionali, in grado di effettuare elaborazioni e sintesi sonore (es.: sintesi additiva, sintesi sottrattiva, sintesi a modulazione di frequenza, sintesi a modulazione d’ampiezza, sintesi ad anello, sintesi granulare, etc.).

La sintesi sonora (o sintesi del suono) è un processo compositivo molto interessante, atto a generare artificialmente suoni complessi partendo da una semplice forma d’onda.

Motivazioni estetiche e musicali per l’utilizzo di questo organico strumentale

La partitura dedicata al pianoforte a quattro mani è formata da dieci brani e richiama scenicamente i personaggi di Dante e Virgilio. Essa entra in azione solo quando i due protagonisti percorrono i ponticelli che collegano le Malebolge infernali. Inoltre quest’opera pianistica presenta caratteristiche strumentali autonome tali da poter essere eseguita anche come parte staccata, in un concerto o in un recital pianistico, e il suo titolo è Dieci passi sospesi.

L’elettronica (suoni registrati e suoni elettronici) è stata coinvolta, in quest’opera, per descrivere, commentare, immaginare l’ambiente scenico-sonoro delle Malebolge. Durante questo processo compositivo vi è stata, infatti, la necessità di utilizzare non solo suoni vocali e strumentali, ma anche suoni d’ambiente, suoni della natura e sonorità “diverse”, addirittura impensabili, come i suoni elettronici, da quelle che potrebbero produrre gli strumenti musicali tradizionali. La partitura elettronica è formata da dieci brani ed ogni brano è riferito ad una sola bolgia.

I suoni registrati e i suoni elettronici presenti in quest’opera musicale sono stati creati e manipolati a seconda delle esigenze compositive.

Operare attraverso i processi creativi della musica elettronica equivale ad avere una dimensione scenico-sonora che potremmo definire “cinema per l’orecchio”.

Durante la fase compositiva tutti i suoni utilizzati per la costruzione dei brani sono stati sottoposti a processi di elaborazione e manipolazione, attraverso il computer con l’ausilio di software e hardware professionali.

Consigli per un adeguato ascolto

Per ascoltare quest’opera nelle migliori condizioni e, quindi, carpirne tutte le sfumature e i messaggi sonori in essa contenuti, si consiglia l’utilizzo di un impianto stereofonico Left–Right che abbia i diffusori acustici collocati in modo tale da formare un triangolo equilatero col punto d’ascolto e la loro altezza coincida con l’altezza dell’apparato uditivo dell’ascoltatore. Inoltre, la loro inclinazione dovrebbe essere di 60° e rivolta verso il punto d’ascolto.